Bene,sono ciò che sono.
Qual è il tuo peggior difetto?(Anche se forse ci hai già lavorato o ci stai lavorando tanto)
Cercalo e dagli un nome.
E qual’ è la tua virtù? (Probabilmente acquisita con grande coraggio e fatica)
Cercala e dagli un nome.
Prova a pensare:se la vita non mi avesse dato la possibilità di sviluppare questa fantastica virtù e il mio difetto più grande avesse avuto campo libero oggi mi piacerei?
Proviamo a rispondere. Io non mi piacerei!!!
Tutto questo per riconnetterci al nostro grande valore, di esseri “esperienti”, di testimoni e attivi partecipanti al nostro processo. Per dirci “Bravissima o bravissimo!” e ringraziare il cammino intrapreso che ci ha reso quello che siamo adesso.
E abbandonare i “e se fossi stata più bella allora adesso..” o “e se la mia famiglia mi avesse potuto dare”e “e se fossi nato diversamente”o “ e se non fosse successo proprio questo e proprio a me allora”.
La sfida della compassione verso me stessa e verso l’ altro che sta vivendo la mia stessa esperienza si rende presente e viva.
Troppa bellezza( quella che avrei voluto) o troppa ricchezza o successo (quello desiderato o ricercato) forse non sarebbero di aiuto per farmi sentire la “meraviglia che sono oggi, proprio esattamente così come sono”.
Bene!! Allora Sono ciò che sono
E riconosco all’altro e al tutto che è perfettamente tutto ciò che è.